I costumi, le leggi, et l'usanze di tutte le genti divisi in tre libri [...] tradotti per Lucio Fauno [...] aggiuntovi di nuovo il quarto libro, nel quale si narra i costumi, e l'usanze dell'Indie Occidentali, overo Mondo Novo, da M. Gieronimo Giglio
Autore: BOEHME, Johann (ca. 1485-1535)-GIGLIO, Girolamo (fl. 1541-1560)
Tipografo: Domenico Giglio
Dati tipografici: Venezia, 1566
In 8vo (mm. 148x97). Cc. 240. Segnatura: A-Gg8. Marca tipografica al titolo. Carattere corsivo. Iniziali xilografiche. Pergamena rigida antica con titolo manoscritto al dorso e sul taglio inferiore, taglio superiore azzurro (leggermente macchiata). Margine superiore corto, rinforzi al margine interno del titolo, qualche lieve alone marginale, a tratti leggermente brunito e fiorito, nel complesso buon esemplare.
Pubblicata per la prima volta nel 1520, l'opera di Boemus fu ristampata in oltre cinquanta edizioni nel corso del Cinquecento e fu tradotta, adattata e persino plagiata più volte in molte lingue europee. La traduzione italiana fu realizzata dal veneziano Lucio Fauno, pseudonimo dell'umanista Giovanni Tarcagnota (1508-1566 circa) e stampata per la prima volta nel 1542, mentre il quarto libro di Giglio sulle Americhe apparve per la prima volta nel 1558. Nato ad Aub (Bassa Franconia) e cappellano dell'Ordine Teutonico, da cui l'appellativo di Aubanus Teutonicus, Hans Böhm o Johann Boemus fu storico, poeta e canonico della chiesa luterana di Ulm.
Il presente trattato, comunemente noto con il titolo latino Omnium Gentium Mores, Leges et Ritus, è oggi considerato come la prima opera etnografica moderna. Basato principalmente su fonti classiche e rinascimentali, è sostanzialmente una sorta di enciclopedia dei costumi, delle istituzioni e dei riti di tutti i popoli del mondo, antichi e moderni. L'opera è divisa in tre libri, ciascuno dedicato a uno dei tre continenti del Vecchio Mondo. Il Libro primo, dedicato all'Africa, si apre con due capitoli sull'origine dell'umanità, che riportano il racconto biblico e le teorie dei filosofi antichi a riguardo, per poi trattare gli Etiopi e gli Egizi. Il libro secondo, dedicato all'Asia, è un viaggio attraverso Assiria, Giudea, Media, Partia, Persia, India, Scizia, Tartaria e Turchia. Il libro terzo, dedicato all'Europa, è forse il più dettagliato, trattando non solo i costumi delle principali nazioni, ma anche quelli di specifiche regioni al loro interno.
Girolamo Giglio, tipografo ed editore attivo sia da solo che con i suoi fratelli a Venezia e a Roma, fu il primo ad avere l'idea di aggiungere al trattato etnografico di Boemo un quarto libro sulle Americhe, fondamentalmente basato sulla traduzione italiana della Storia del Messico e delle Indie di López de Gómara (Roma, 1555-56). Questa scelta può forse essere intesa come un tentativo di proporre sul mercato librario veneziano qualcosa di nuovo, in quanto il trattato di Gómara non era stato incluso nel terzo volume dei Navigationi et viaggi di Giovanni Battista Ramusio, apparso poco prima nel 1556. Breve ma esaustivo resoconto dei costumi del Nuovo Mondo, l'aggiunta del Giglio adotta una prospettiva favorevole agli indiani, in contrasto con la condanna morale e religiosa delle loro tradizioni e della loro organizzazione sociale che spesso si legge in altre opere dell'epoca. Nelle pagine di Giglio il nome di Cristoforo Colombo è curiosamente indicato come Palombo: probabilmente un semplice refuso tipografico (p. 193).
Edit 16, CNCE6532; Sabin, 6119; Bibliotheca Americana, 70-71.
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