D. Co. Caroli Balbiani Belgioiosi. Dominus illuminatio mea. Ex dispositione Nov. Const. in tit. de poenis §. matrimonia, cautum est matrimonia clandestina esse non debere...

Autore: BAGLIOTTI, Gio. Battista (avvocato)

Tipografo:

Dati tipografici: Milano, 1629

Formato: in folio

In folio (mm 320x215); cc. [4], bianco il verso dell'ultima carta. Segnatura: A4. Capolettera xilografico, testo stampato in elegante corsivo. Lievissime fioriture ai margini delle carte. Timbri e tassello cartaceo al margine inferiore del recto della prima carta. Duplicato alienato della Trivulziana. Ottima copia intonsa ad ampi margini. 

Scrittura legale in favore del Belgioioso accusato di aver violato la legge che proibiva alle minori di diciotto anni di maritarsi senza il consenso di entrambi i genitori.
Francesca Malombra (1614-1641), nobile quindicenne, dopo essere uscita dal Monastero del Lentasio era stata affidata alla Contessa Anguissola Visconti, donna assennata e prudente. Carlo Balbiano di Belgioioso (1608-1656), poco più che ventenne, aveva visto Francesca alla cerimonia di vestizione di una monaca. Quando la rivide le rivelò i suoi sentimenti, subito ricambiati.

Qui comincia un'intricata vicenda in cui si affrontano due "fazioni": una, di  cui fa parte il Card. Federigo la vuole monaca; l'altra la vuole moglie di Carlo. A questo punto la Contessa Anguissola e i suoi amici attirano in un tranello don Rainerio (don Abbondio) curato di S. Bartolomeo. Lo fanno entrare in una sala dove si trovano la Contessa medesima con "...una quantità  di gentiluomini e gentildonne...". A quel punto si fa avanti il Belgioioso e dichiara di voler prendere in moglie Francesca, la quale gli fa eco dicendo: "...Io piglio lui per mio sposo...". Il curato si rifiuta di accettare il fatto compiuto, ma redige un verbale e promette di riferire al Cardinale l'accaduto. Essendo l'ambiente milanese piuttosto ostile alle nozze (la stessa sorella di Francesca aveva scritto al Card. Federigo che la fanciulla era desiderosa di farsi monaca) i due sposi o "Promessi Sposi" si rivolsero alla Sacra Congregazione del Concilio che normalmente si limitava a richiedere il perfezionamento dell'atto stesso. Non risulta dagli atti, ma di certo essi ottennero la licenza matrimoniale, infatti dalla loro unione nacquero due figli maschi che perpetuarono la stirpe dei Barbiano di Belgioioso. (V. Giulini, A. Un matrimonio di sorpresa. Milano, 1921).


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