In physiognomica Aristotelis commentarii a Camillo Baldo ordinariam philosophiam in patrio Bononiensi archigymnasio profitente lucubrati. Opus multiplici doctrina refertum; physiologicis, medicis, virisque politicis æquè vtile, ac iucundum. Hieronymi Tamburini diligentia, & sumptibus nunc primum in lucem editum

Autore: BALDI, Camillo (1550-1637)

Tipografo: Sebastiano Bonomi per Girolamo Tamburini

Dati tipografici: Bologna, 1621


In folio (mm. 297x206). Pp. [16], 562, [20]. Segnatura: †6+2 A-Z6 Aa-Zz6 Aaa6 a6 b4. La carta Aaa6 è bianca. Bel frontespizio calcografico inciso da Giovanni Battista Coriolano contenente le armi dei Gonzaga e il ritratto del dedicatario Ferdinando Gonzaga, duca di Mantova. Marca tipografica al verso dell'ultima carta. Cartonato posteriore, etichetta con titolo al dorso, titolo manoscritto al taglio inferiore (spellature e mancanze). Al titolo nota di appartenenza del convento teatino di San Maurizio a Mantova e successivamente (1737) di un certo Carlo Cantoni. Segni di tarlo in vari punti del volume che interessano spesso anche il testo, piccole mancanze al frontespizio, aloni sparsi, ultimo fascicolo un po' sciolto.

 

Prima edizione. “Ma l'opera più importante del Baldi rimane pur sempre il commento al trattato pseudo-aristotelico sulla fisiognomica (In Physiognomica Aristotelis Commentarii), seguito poi da ricerche vere e proprie sull'argomento: De humanarum propensionum ex temperamento praenotionibus e De naturalibus ex unguium inspectione praesagiis. Niente di originale appena si pensi che era il tempo in cui la filosofia pratica si confondeva con la medicina teorica e viceversa, e si moltiplicavano le ricerche su questo terreno, dalla metoposcopia di Ciro Spontone, alla chirofisonomia di G. B. Della Porta, alla gelotoscopia di Prospero Aldorisio. Rilevante è qui il carattere tutto aristotelico che assume nel Baldi questo interesse; ma è un rilievo anche esso ovvio per chi occupava, in accordo con la tradizione, la cattedra che era stata di Pietro Pomponazzi. Il passaggio dal testo di Aristotele alle indagini parziali sul tema era del resto una sua costante preoccupazione che riusciva perfino ad esprimere in modo speculativo” (M. Tronti, Baldi, Camillo, in: “Dizionario Biografico degli Italiani”, V, 1963, s.v.)

 

Krivatsy, 615; Wellcome, I, 650; Thorndike, VIII, p. 451.


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