L'Ambasciatore [...] Opera divisa in libri sei. Nella quale si hanno avvertimenti Politici, & Morali per gli Ambasciatori, & intorno quelle cose, che sogliono accedere all'Ambasciarie. Utilissima alla Gioventù, così di Republica, come di Corte, che pretenda di salire per questo più breve via à gli honori, & principali dignità. Tratta dalla Pratica, confermata dalla Civile, e Morale, & coll'Historia illustrata

Autore: BRAGACCIA, Gasparo (1560-1630)

Tipografo: Francesco Bolzetta

Dati tipografici: Padova, 1627


In 4to (mm. 223x160). Pp. [48], 675, [1 bianca]. Segnatura: [πa]8, a-d4 A-Pppp4 Qqqq2. La carta d4 è bianca. Con titolo inciso firmato “DF”, marca tipografica al titolo tipografico, testatine ed iniziali xilografiche. Pergamena coeva (minime mancanze e spellature lungo i bordi). Alone al margine esterno dei primi fascicoli e al margine inferiore delle ultime carte, per il resto ottimo esemplare.

Prima edizione (seconda tiratura recante sul frontespizio la data 1627 anziché 1626) di questa guida completa alla diplomazia, apparentemente l'unica opera pubblicata dello scrittore piacentino Gasparo Bragaccia.

Bragaccia divide la sua opera in sei libri. Nel primo, descrive la storia e l'importanza della carica di ambasciatore, la necessità della rappresentanza diplomatica, le differenze tra ambasciatori e legati, le commissioni, le istruzioni, i passaporti e le lettere riservate affidate agli ambasciatori, la pietà richiesta a un ambasciatore, soprattutto nei paesi non cristiani, e l'importanza di preservare la propria reputazione. Gli altri libri trattano delle virtù morali richieste agli ambasciatori, della loro prudenza e discrezione, del loro ruolo nel mantenere la pace e nel promuovere e garantire la giustizia, delle responsabilità legali e costituzionali di un ambasciatore nei confronti di un altro, dei pericoli che un ambasciatore può incontrare e delle qualità necessarie per affrontarli, e altro ancora.

Bragaccia attinge ampiamente a esempi storici classici e contemporanei, nonché agli scritti di Aristotele e Senofonte, tra i tanti, per cercare di capire esattamente a cosa serva la diplomazia: il dilemma se il compito principale di un ambasciatore sia quello di servire fedelmente il proprio paese o piuttosto quello di promuovere la coesistenza pacifica con altre nazioni è alla base di gran parte della trattazione di Bragaccia e rimane irrisolto.

L'Ambasciatore è una delle prime opere italiane sul ruolo dell'ambasciatore, in un momento in cui altri scrittori in tutta Europa iniziavano a indagare la teoria della diplomazia, in particolare Hotman nel 1603 e Juan Antonio de Vera y Figueroa y Zúñiga, con il suo El Enbaxador nel 1620. L'opera di Bragaccia è in realtà antecedente ad entrambe; una nota alla fine della prefazione ci dice che “quindici anni prima, come molti a Padova sanno, l'autore avrebbe potuto far stampare quest'opera, se non avesse avuto tante altre cose da fare”; l'opera non tiene quindi conto dei lavori di C. Paschalio e F. Marselaer, entrambi apparsi dopo il completamento de L'Ambasciatore.

Catalogo unico, IT\ICCU\TO0E\002534; G. Bragaccia, L'ambasciatore: presentazione di Giulio Andreotti, Manziana, 1989; G. De Giudici, Sullo statuto dell'ambasciatore in età moderna, in: “Teoria e Storia del diritto privato”, V, 2012.


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