UN RITRATTO DI G. B. AMICI ALL'ETÀ DI 55 ANNI
Litografia (mm 395x300) realizzata dal litografo O. Muzzi su disegno dal vero di C.E. Liverati. Ottimamente conservata in cornice di epoca posteriore.Giovanni Battista Amici, modenese, è stato uno dei maggiori costruttori di strumenti ottici del suo tempo. In particolare, egli perfezionò il moderno microscopio composto catadiottrico e acromatico e realizzò telescopi riflettori e rifrattori, micrometri, cannocchiali, livelli, meridiane, prismi e camere lucide. Nel 1837 introdusse la tecnica dell'immersione in acqua e in diversi tipi di olio e intorno al 1860 inventò il prisma a visione diretta che porta il suo nome, tutt'ora usato in spettroscopia.
Laureatosi in ingegneria a Bologna nel 1808, tra il 1811 e il 1825 Amici insegnò algebra, geometria e trigonometria piana prima al liceo di Modena, quindi presso l'università della stessa città . Nel 1817 fece un lungo viaggio che lo portò a Napoli, passando per Bologna, Firenze e Roma. Nel frattempo, essendo già celebre in tutta Europa come costruttore, compì importanti osservazioni sulle cellule di piante acquatiche e, in campo astronomico, sui satelliti di Giove.
Nel 1827 si recò per la prima volta a Parigi e Londra per presentare i suoi strumenti alla comunità scientifica. Nel 1831 successe a Jean-Louis Pons in qualità di astronomo presso l'Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze e venne nominato professore di astronomia presso l'Università di Pisa.
Nel 1844 compì un secondo viaggio a Parigi e Londra, durante il quale visitò anche Berlino, Vienna e Monaco. Due anni dopo, in occasione dell'ottava riunione degli scienziati italiani a Genova, Amici presentò un'importante relazione (Sulla fecondazione delle Orchidee), nella quale per la prima volta è descritto l'intero processo di fecondazione di una pianta, dall'impollinazione allo sviluppo dell'embrione. Nel 1855 presentò fuori concorso all'Esposizione universale di Parigi alcuni suoi obbiettivi da microscopio. Nel 1859 fu nominato professore onorario di astronomia. Morì a Firenze il 10 aprile del 1863.
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