In 4to (mm. 256x171). Pp. 864. Con antiporta, vignetta sul titolo e 450 xilografie nel testo. Testo riquadrato. Mezza pelle moderna con titolo in oro al dorso (cerniere leggermente fessurate verso le cuffie). Rinforzo al margine di due carte, ma nel complesso discreto esemplare a tratti un po' macchiato.
PRIMA EDIZIONE del testo definitivo e prima edizione illustrata.
Nel luglio del 1827, dopo l'uscita a Milano presso Vincenzo Ferrario della prima edizione del romanzo, insoddisfatto della lingua del romanzo, Manzoni si trasferì con l'intera famiglia a Firenze, dove presso il Gabinetto Vieusseux trovò l'aiuto che cercava per ripulire I promessi sposi dai troppi termini dialettali lombardi. La cosidetta “sciacquatura in Arno” continuò anche a Milano, dove Manzoni lavorò al suo romanzo per altri dieci anni alla ricerca di quella lingua nazionale, cui tanto agognava. Nel 1840 si accordò finalmente con i tipografi Guglielmini e Radaelli per la stampa della seconda edizione. Per evitare l'eccezionale fioritura di contraffazioni che si era avuta in passato, Manzoni decise di pubblicare l'opera in una sontuosa veste grafica, corredata da un ricco apparato iconografico, che ne rendesse più difficile la riproduzione. Le illustrazioni furono affidate al pittore torinese Francesco Gonin, che ne realizzò la maggior parte; le restanti sono opera di Paolo e Luigi Riccardi, Massimo D'Azeglio, Giuseppe Sogni, Luigi Bisi e Federico Moia.
L'edizione “quarantana” (Milano, Tipografia Guglielmini e Radaelli, 1840), contenente per la prima volta la Storia della colonna infame, uscì in sottoscrizione a spese dell'autore, ma, nonostante le ottime aspettative di quest'ultimo, l'operazione si rivelò un fiasco: delle diecimila copie tirate solo la metà fu venduta attraverso le sottoscrizioni e Manzoni ci rimise quasi la metà del capitale investito. Per di più, nonostante le precauzioni prese, ricominciò ben presto la giostra delle contraffazioni.
Parenti, p. 331; Vismara, 57.
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