Filosofia della statistica esposta da Melchiorre Gioja autore degli Elementi di filosofia.

Autore: GIOIA, Melchiorre (1767-1829)

Tipografo: Giovanni Pirotta

Dati tipografici: Milano, febbraio-giugno 1826

Formato: in quarto

Due volumi in 4° (mm 210x280); pp. XVI, 308 + pp. 415, (1) con 5 grandi tabelle fuori testo più volte ripiegate (T. II Pag. 162 Riassunto della teoria della stima e della rendita de' terreni; I Delle parti e degli oggetti della statistica; II Tableau Analytique et Méthodique des considérations et des faits que la statistique embrasse; III Filosofia della statistica. Prima parte-Sintomi dello stato delle nazioni; IV Filosofia della statistica. Seconda parte-Cause interne ed esterne, fisiche e morali dello stato delle nazioni). Bella legatura strettamente coeva in mezza pelle con punte, eleganti fregi di gusto neoclassico sul dorso, che reca pure un duplice tassello con titoli e numerazione dei tomi incisi in oro (piccoli restauri e cerniere consolidate);  Bellissima copia.
PRIMA EDIZIONE di una delle prime opere italiane di statistica, preceduta solo dagli Elementi dell'arte statistica di Luca Cagnazzi de Samuele (Napoli, 1808-09). «Il Gioia proclama compito principale della statistica la deduzione dei risultati dei fatti che ella osserva. Fedele a questo principio, egli divide la sua Filofsofia della statistica in due parti: la prima espone i sintomi dello stato delle nazioni e contiene il Discorso elementare sull'indole, sull'estensione, sui vantaggi della statistica; la seconda accenna le cause dello stato delle nazioni... Non pertanto l'autore riduce la filosofia della statistica ad una semplice metodologia applicata alla formazione e allo studio della statistica, definendola la cognizione ragionata delle norme generali per ricercare, delle fonti a cui attingere, dei sintomi per riconoscere, dei principi per giudicare, degli usi a cui servono gli elementi relativi allo stato delle nazioni...» (A. Gabaglio, Teoria generale della statistica, Milano, 1888, I, pp. 96-101). Melchiorre Gioja, originario di Piacenza studiò dapprima teologia, quindi matematica, economia e statistica. Fu soprattutto in quest'ultimo campo che ottenne i risultati più originali (cfr. J. A. Schumpeter, Geschichte der ökonomischen Analyse, Göttingen 1965, I, pp. 511 e 519). Nel 1801 fu nominato storiografo della Repubblica Cisalpina. Coinvolto nelle vicende politiche italiane del suo tempo, rivestì vari incarichi presso il comune di Milano, tra cui quello di direttore dell'ufficio statistico. Nel 1820, in seguito al ritorno della restaurazione, fu imprigionato insieme a Silvio Pellico. Insieme al Custodi e al Romagnosi fu tra gl'iniziatori degli Annali universali di statistica (1824-1871) (cfr. D.B.I., s.v.). ICCU, ITICCUNAPE 01567. Goldsmiths', Additions, 24785.1. Biblioteca Einaudi, 2570. Italian Economic Literature in the Kress Library 1475-1850, nr. 885. Palgrave, II, p. 214.


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