L'uso della squadra mobile con la quale per teorica et per pratica si misura geometricamente ogni distanza altezza, e profondità, s'impara a perticare, liuellare, et piglare [!] in disegno, le città, paesi, et provincie. Il tutto con le sue dimostrationi intagliate in rame. Da Ottavio Fabri data in luce

Autore: FABRI, Ottavio (fl. fine del XVI sec.)

Tipografo: appresso Francesco Barilleti, alla insegna del mondo

Dati tipografici: Venezia, 1598


In 4to (mm 206x152). Cc. 57 [i.e. 59], [3]. Ripetute nella numerazione le cc. 5 e 6, c. 33 erroneamente numerata 73. Segnatura: πA2, A-P4. Le carte del fascicolo A sono segnate 3-6; le prime due sono segnate A3, A4. Bianca la carta A2 che sostituisce la dedica del Fabri a Francesco Gandino. Frontespizio architettonico inciso in rame con figure allegoriche femminili, putti e globo. 25 illustrazioni calcografiche nel testo, alcune di queste parzialmente colorate. Frontalini, iniziali e piccoli fregi xilografici. Frontespizio leggermente brunito, lievi aloni sparsi. Piccoli forellini al margine inferiore di diverse carte.  Piena pergamena coeva con titolo manoscritto al torso. Lievi abrasioni ai piatti, forellini lungo le cerniere. Un po' sciolta la legatura e anche alcuni fascicoli.

Prima edizione di questa importante opera sull'applicazione della triangolazione. Ottavio Fabri è stato un matematico attivo principalmente a Padova. Il suo più grande contributo alla disciplina, presentato in quest'opera, fu l'invenzione della squadra mobile, uno strumento geometrico in ottone utilizzato per misurare, livellare e trasferire su carta ogni distanza, altezza e profondità, con applicazioni in astronomia, geometria e nella misurazione del terreno. L'edizione fu stampata in due tirature, con diverse carte preliminari, anche se non è stata stabilita una priorità.

Nella prima parte dell'opera l'autore si sofferma sulle misure e presenta una serie di confronti tra le unità di misura utilizzate nelle diverse città e paesi. Nella seconda parte, invece, fornisce indicazioni funzionali alla costruzione dello strumento. Questa parte era illustrata da una lastra incisa che ritraeva la squadra mobile, assente nella maggior parte degli esemplari.

Edit 16, CNCE18467.


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