La filosofia morale esposta e proposta a i giovani da Lodovico Antonio Muratori [...] In questa edizione riscontrata colle correzioni dell'Autore, e co' maggior attenzione emendata. Accresciuta parimente da un'indice copiosissimo delle materie da P.D.F
Autore: MURATORI, Ludovico Antonio (1672-1750)
Tipografo: a spese di Bernardino Gessari nella stamperia di Giuseppe Guarracino
Dati tipografici: Napoli, 1737
In 4to (mm. 225x175). Pp. [20], 381, [1 bianca], XXXIV, [28]. Marca incisa in legno sul frontespizio sottoscritta da Giovanna Pesche. Testate, iniziali e finalini xilografici. Contiene anche Scelta d'alcuni avvertimenti morali finora inediti di monsignor Cesare Speziano e l'indice delle materie curato da quest'ultimo. Pergamena rigida coeva con titolo manoscritto al dorso. Al titolo firma di appartenenza coeva di un certo Angelo Vitale. Leggere fioriture e bruniture sparse, qualche lieve alone marginale, ma nel complesso ottima copia genuina.
Seconda edizione napoletana, quinta o sesta assoluta, dopo la prima di Verona del 1735, di questo trattato di educazione, più volte ristampato per tutto il XVIII e XIX secolo, che avrà poi il suo pieno sviluppo nel Della pubblica felicità. La Filosofia Morale fu concepita dal Muratori come una risposta cristiana al dilagare di commenti all'etica aristotelica, che a suo avviso si allontanava in più punti dalla morale evangelica. Fu quindi un tentativo, simile ad analoghi fatti in Francia da Fénelon, La Bruyère ed altri, di esaminare “l'uomo in pratica”, seguendo le direttrici fondamentali dello spiritualismo cristiano e rifiutando di indugiare in generalità metafisiche. Lo schema lineare risponde agli intenti pratici e pedagogici enunciati nella prefazione. Alla filosofia, benché nel libro si trovi l'eco di tutte le più dibattute questioni filosofiche del tempo, il Muratori chiede soprattutto un criterio per l'azione in ogni campo della vita.
“Nella Filosofia morale proposta ai giovani (Verona 1735), che riprese i precedenti Rudimenti di filosofia morale per il principe (1713, postumo in Scritti inediti, Bologna 1872), Muratori sviluppò un'antropologia filosofica di ortodossia cattolica che ebbe grande successo, ma Giambattista Vico comprese la debolezza di codesta ‘cristiana morale dimostrata' ” (D.B.I., s.v.)
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