L'idea del segretario dal signore Bartolomeo Zucchi gentilhuomo da Monza città imperiale, nell'Academia degli Insensati di Perugia rappresentata in un trattato dell'imitatione, e nelle lettere di Principi, e d'altri Signori, Parte prima [-quinta] dal medesimo sig. Zucchi in questa quarta editione notabilmente accresciuta, abbellita et illustrata, con aggiunta della quinta parte

Autore: ZUCCHI, Bartolomeo (ca. 1560-1631)

Tipografo: Pietro Dusinelli

Dati tipografici: Venezia, 1614


5 volumes bound in two, 4to. (72), 590 pp. + (16), 454, (2 blank) pp. + (16), 507, (1 blank) pp. + (16), 508 pp. + 322, (12), (2 blank) pp. a-d8, e4, A-Oo8 (missing Oo8, a blank); a8, A-Ee8, Ff4; a8, A-Hh8, Ii6; a8, A-Hh8, Ii6; A-X8. The pages 401-416 of the first part, quire Cc, are supplied in later handwriting. With the printer's device on the title-pages. Later half-calf, gilt spine with gilt title on label.

Basso, pp. 354-355; Catalogo unico, IT\ICCU\LO1E\001505; Quondam, pp. 284-285.

 

DEFINTIVE EDITION and the first to contain the fifth book. Zucchi's work first appeared in 1595 in only three books under the title Scelta di lettere di diversi. It really became very successful from the second edition (1600) onwards. A fourth book was added and the title changed into L'idea del segretario. After a reprint in 1606, published by the same Venetian Compagnia Minima that issued the first two editions, the present imprint by Pietro Dusinelli appeared with an additional fifth book containing I Complimenti del Signore Bartolomeo Zucchi, a collection of letters by the author himself.

“Dans le 4 parties précédemment pubbliées, on ne relève que peu de changement. En voici l'essentiel: quelques variantes purement linguistiques, la dédicace de la partie III identique à celle de 1606 mais privées de date, un petit nombre d'auteurs ajoutés (6 dans la partie I et 5 dans la partie II d'après les tables), un ordre des lettres parfois légèrment modifié, enfin une nouveauté plus intéressante qui est l'addition, au début du livre II, d'un exposé de 4 p. sur la lettre de ‘ragguaglio'. Le livre V est entièrement nouveau. La dédicace est addressée par Zucchi à ‘Francesco Ruiginio da Cotogno…', et porte la date ‘Di Monza, il giorno dell'Imaculatissima Concettione di Maria Vergine MDCXIII'. Pour les lettres personelles de Zucchi, l'ordre chronologique se substitue au classement par ‘capi': les dates s'échelonnent de 1609 au 10 fév. 1614 et deviennent d'autant plus nombreuses que l'on avance davantage dans le livre […] Une table des ‘soprascrittioni' (les destinataires) permet de placer au premier rang le dédicataire F. Ruiginio (36 lettres), puis A. Bosso (32 lettres), G. A. Zucchi (21 lettres), Marcus Welser (16 lettres), le duc de Bavière (8 lettres) […]” (J. Basso, Le genre epistolaire en langue italienne (1538-1662). Répertoire chronologique et analytique, Roma & Nancy, 1990, pp. 354-355).

L'idea del segretario di Bartolomeo Zucchi è una monumentale antologia epistolare, preceduta, a partire dalla seconda edizione, da un trattato sull'imitazione (che contiene anche ‘alcuni avvertimenti per la professione del Segretario‘) […] Il punto di forza dell'operazione editoriale di Zucchi è tutto nella raccolta di lettere (circa 2500), che ne fa un punto di riferimento imprescindibile per i letterati contemporanei: l'autore è riuscito innegabilmente a dar vita a ‘un libro da tavolo, strumento di un lavoro quotidiano, da consultare e da citare‘ (Quondam, 1981, p. 141); tutto ciò ha un riflesso facilmente verificabile nella buona fortuna editoriale dell'opera” (L. Matt, Teoria e prassi dell'epistolografia italiana fra Cinquecento e primo Seicento, Roma, 2005, pp. 42-43).

“In effetti i suoi quattro volumi in quarto appaiono più uno specchietto per le allodole che un'opera nuova ad uso dei segretari, consistendo per lo più in lettere già pubblicate da Manuzio, Dolce, Atanagi e Ruscelli, con l'aggiunta di qualche autore più recente. Sono presenti gli umanisti, a patto che in qualche momento della loro vita siano stati segretari di papi, cardinali o principi illustri. Tra loro troviamo in nomi di Annibal Caro, Bernardo Tasso, Claudio Tolomei, Giovanni Guidiccioni, Giovanni Battista Sanga, Bernardo Dovizi da Bibbiena, Jacopo Bonfadio, Benedetto Varchi, Dionigi Atanagi, Pietro Bembo, Francesco Della Torre. Il fatto che Zucchi abbia inserito un trattato teorico, seppur breve [Trattato della forma dell'imitatione], in cui sottolinea l'importanza, per il segretario, dell'imitazione, non deve far dimenticare che il corpus delle lettere da lui pubblicato è quello tradizionale, e che il modello preso in prestito e imitato non è tanto quello del libro del Segretario del Sansovino, quanto piuttosto la raccolta delle Lettere di principi curata dal Ruscelli per il libraio veneziano Ziletti […] La novità dell'opera è tutta paratestuale e consiste nel dare un ordine nuovo alle lettere già uscite nelle raccolte citate, inserendole in un doppio indice: il primo riporta i nomi di tutti gli autori, senza peraltro indicare la carta corrispondente; il secondo contiene un indice per ordine di ‘capi' [i.e., Descrittione, Congratulatione, Ringratiamenti, Lode, Lamento, Piacevolezze, Condoglianza, Difesa, Biasimo, Raccomandatione, Scusa, etc.] sotto i quali vi sono gli autori e i rispettivi destinatari delle epistole. Se è facile dal primo indice conoscere tutti i nomi degli autori, più difficile è risalire a tutte le epistole di ogni singolo autore, dal momento che esso non indica le carte corrispondenti, e il secondo, interrogato per nome d'autore, risulta molto frammentario, giacché si possono trovare lettere di uno stesso mittente sotto ‘capi' diversi“ (L. Braida, Libri di lettere. Le raccolte epistolari del Cinquecento tra inquietudini religiose ebuon volgare', Bari, 2009, pp. 252-254).

Born in Monza around 1570, Bartolomeo Zucchi spent most of his life in his native city. Many of his works deal with the history of Monza. At Rome he was secretary to the cardinal of Mondovì, Vincenzo Lauro, a position he held for twelve years. After his father's death in 1597 he returned to Monza. He was a member of the Accademia degli Insensati of Perugia under the nickname of Insensato. He died in Monza from the plague in 1631 and was buried in the church of Santa Maria degli Angeli, which was built by Zucchi in 1608 near his home. He left all his possessions to the Jesuits with the obligation to found a school for the poor. The ‘Liceo classico Bartolomeo Zucchi' became one of the leading schools in Monza and still exists today (cf. F. Argelati, Bibliotheca scriptorum Mediolanensium, Milano, 1745, pp. 1702 and 2043).


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