Grande carta catastale o cabreo di un'area nel territorio di Ferrara.

Autore: FERRARA

Tipografo:

Dati tipografici: Ferrara, fine XVII secolo


Grande carta catastale o cabreo di un'area nel territorio di Ferrara posta appena sotto il Po dal quale la divide l'«arzere novo di Contarini» e il taglio del Po Vecchio. Mentre a sud  è delimitata dal Canal Bianco ferrarese.

Disegno a colori su carta greve (mm 690x723). Al margine superiore della carta estensione della stessa aggiunta in un secondo momento. Lievi restauri lungo le piegature. Al verso della carta leggiamo la scritta Seravale cioè Serravalle, abitato che si trova vicinissimo alla diramazione del Po di Goro dal Po di Venezia. 

Il territorio rappresentato nel Cabreo potrebbe essere posto fra l'attuale Berra, che allora non esisteva e Serravalle. In effetti due possessioni piuttosto ampie sono designate con «posession detta la Bera». Altre due sono indicate con un termine, Braglia,  che è tipico della vita rurale del ferrarese sempre in relazione al Po e agli altri numerosi corsi d'acqua presenti nel territorio. Braglia indicava nel suo insieme quell'unità idrologica formata da appezzamenti, scoline, cavedagne che aveva lo scopo di assicurare lo sgrondo delle acque. Su questi terreni detti anche "alberati e vitati" era diffusissima all'epoca la coltivazione della vite in filari che consentiva la coltura promiscua di piante arboree ed erbacee.

Le Braglie costituivano in assoluto i terreni più fertili e produttivi e infatti l'ampio territorio raffigurato nel Cabreo apperteneva in toto a Mons. Aloisio (Luigi) Bevilacqua (1618-1679), potente Prelato Domestico di Clemente X nel 1671 e poi Governatore di Roma. Nel 1675 consacrato Patriarca di Alessandria d'Egitto. In quegli anni ebbe importantissimi incarichhi diplomatici. Morì nel 1679.


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