Lotto di 13 numeri del periodico "Il Cantastorie. Rivista di tradizioni popolari".

Autore: PERIODICO

Tipografo: Unione Stampa Peridoca Italiana

Dati tipografici: Reggio Emilia, Luglio 1975-Dicembre 1981


Raccolta di 13 numeri del periodico "Il Cantastorie. Rivista di tradizioni popolari". Copertine editoriali illustrate in bianco e nero (mm 250x175). Il numero delle pagine varia dalle 30 alle 120 ca, illustrazioni bianco e nero nel testo. 

Lievissimi aloni e leggere fioriture alle copertine e alle pagine di alcuni volumi, ma nel complesso ottimi esemplari.

 

- Nuova serie n. 17 (Luglio 1975)

- Nuova serie n. 19 (Maggio 1976)

- Nuova serie n. 20 (Luglio 1976)

- Nuova serie n. 26 (Agosto 1978)

- Nuova serie n. 27 (Dicembre 1978)

- Nuova serie n. 28 (Gennaio-Giugno 1979)

- Nuova serie n. 29 (Luglio-Dicembre 1979)

- Nuova serie n. 30 (Gennaio-Giugno 1980)

- Nuova serie n. 31 (Luglio-Dicembre 1980)

- Terza serie n. 1 (52) (Aprile 1981)

- Terza serie n. 2 (53) (Giugno 1981)

- Terza serie n. 3 (54) (Ottobre 1981)

- Terza serie n. 4 (55) (Dicembre 1981)

 

Fondata nel 1963 da Giorgio Vezzani, la rivista di tradizioni popolari “Il Cantastorie”, si occupava del variegato mondo dei cantastorie, divulgando interviste, testi di ballate, biografie e contributi di vario genere. Con il passare degli anni la rivista si è arricchita di nuovi contenuti e si è occupata anche di quegli aspetti tradizionali meno conosciuti come il teatro dei burattini, delle marionette e dei pupi, della poesia popolare e dello spettacolo viaggiante. Sulle pagine della rivista sono stati così pubblicati copioni, sceneggiature del teatro dei burattini e delle marionette, canzonieri di cantastorie e testi di altre forme di teatro popolare, ma anche estratti di tesi di laurea sul mondo dei cantastorie e dello spettacolo di piazza. Ogni numero conteneva inoltre diverse rubriche contenenti notizie di spettacoli e rassegne, e segnalazioni di libri, riviste e pubblicazioni discografiche. Il 2011 segna la chiusura definitiva della storica Rivista per decisione del suo fondatore, che tuttavia continua la sua attività di ricerca.

 


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