Lotto di sei numeri del periodico "Il selvaggio".

Autore: IL SELVAGGIO

Tipografo: s.d.t.

Dati tipografici: Firenze, 30 gennaio 1928 - 30 luglio 1929


Lotto di sei numeri del periodico "Il selvaggio

- Anno V. - N. 2 - 30 gennaio 1928. Bifolio (mm 505x350), testo stampato su quattro colonne con intercalate illustrazioni in bianco e nero. Carta uniformemente brunita, con minime mancanze marginali. Tracce di piegatura.  

- Anno VI. - N. 4 - 28 febbraio 1929. Bifolio (mm 505x350), testo stampato su quattro colonne con intercalate illustrazioni in bianco e nero. Carta uniformemente brunita, particolarmente brunito il recto della prima carta. Minime mancanze lungo le piegature e ai margini. Tracce di piegatura.  

- Anno VI. - N. 9 - 15 maggio 1929. Bifolio (mm 505x350), testo stampato su quattro colonne con intercalate illustrazioni in bianco e nero. Carta  uniformemente brunita, con minime mancanze marginali. Tracce di piegatura.  

- Anno VI. - N. 10-11 - 15 giugno 1929.Bifolio (mm 505x350), testo stampato su quattro colonne con intercalate illustrazioni in bianco e nero. Carta  uniformemente brunita, con minime mancanze marginali. Tracce di piegatura.  

- Anno VI. - N. 12 - 30 giugno 1929.Bifolio (mm 505x350), testo stampato su quattro colonne con intercalate illustrazioni in bianco e nero. Carta  uniformemente brunita, con minime mancanze marginali. Tracce di piegatura.  

- Anno VI. - N. 13-14 - 30 luglio 1929. Bifolio (mm 505x350), testo stampato su quattro colonne con intercalate illustrazioni in bianco e nero. Carta  uniformemente brunita, con minime mancanze marginali. Tracce di piegatura.  

Il Selvaggio fu una rivista ideata da Angiolo Bencini, un ex ufficiale e vinaio, ras di Poggibonsi, in provincia di Siena. Bencini contattò il giornalista ed esperto xilografo ed incisore Mino Maccari, al quale cui affidò l'incarico di redattore della rivista. Il Selvaggio iniziò le sue pubblicazioni il 13 luglio 1924  presso la Tipografia Bardini a Colle Val d'Elsa, in provincia di Siena. Dal 1924 al 1925 Il Selvaggio fu caratterizzato da contenuti in linea con il regime fascista. Nel 1926, tuttavia, la direzione fu assunta da Maccari ed il giornale si affrancò dalla politica. Fu lo stesso Maccari nell'articolo “Addio al passato” ad annunciare il nuovo indirizzo de Il Selvaggio, che si proponeva di non dare più voce ad un fascismo “agonistico”, ma di occuparsi esclusivamente di arte e letteratura. Dal marzo 1926 al dicembre 1930 il periodico fu pubblicato a Firenze, per poi trasferirsi definitivamente, a partire dal 31 marzo 1932, a Roma. Dal 1933 la sede fu riunita con quella del periodico L'Italiano, diretto da Leo Longanesi, che diventò così il direttore de facto anche de Il SelvaggioIl Selvaggio non si occupò dei protagonisti dell'arte di stato come Cipriano Efisio Oppo, Filippo Tommaso Marinetti ed Ugo Ojetti, ma concentrò le proprie attenzioni su artisti meno noti, graditi al regime o addirittura sconosciuti. Organo di riferimento, insieme a L'Italiano di Leo Longanesi, del movimento Strapaese, la rivista fu pubblicata fino al 1943.


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