L'agricoltura sperimentata, ovvero Piano generale di agricoltura per uso dell'Italia nel quale s'insegna l'unico metodo di preparare le Terre per avere una raccolta in ogni classe che renda un cinquanta per cento più degli altri, e in particolare non solo per coltivare le Viti, il Formento, il Riso, il Lino, ma ancora per fare li Vini; Articolo importantissimo trascuratto dalla maggior parte delle persone fino ad ora. Opera nella quale si descrive la maniera di coltivare ogni sorta di alberi, ... Edizione arricchita di una descrizione di ciò che si deve fare ogni mese, e di due trattati particolari fondati sull'esperienza di trenta e più anni ... Aggiuntovi la maniera di fabbricare le case di villa, li granaj, le colombaje, pozzi ec. ... con un trattato sopra li tori, vacche, vitelli ...

Autore: CLEMENTI, Africo

Tipografo: Antonio Graziosi

Dati tipografici: Venezia, 1772

Formato: in ottavo

In 8vo (mm 180x118); pp. XVI, 312. Segnatura: *A-TV4. Piccolo fregio xilografico al frontespizio, capilettera e piccole illustrazioni xilografiche. Fioriture diffuse, alcune carte leggermente brunite.

Cartonato coevo con titolo manoscritto al margine superiore del dorso. Piccole macchie ai piatti, un po' allentato.

L'autore, nato a Padova, fu notaio ed agronomo. Viene ricordato per questo trattatello di agricoltura, pubblicato per la prima volta a Venezia nel 1572, che si rifà alla tradizione erudita e compilativa della Geoponica bizantina.  L'opera del Clementi ebbe un notevole successo e fu più volte ristampata nel corso del Seicento e del Settecento. L'agricoltura sperimentata si presenta come il frutto di un lavoro compiuto a tavolino, più che di una diretta osservazione del mondo agricolo.  

L'edizione stampata a Venezia nel 1772 (che qui si offre) ricevette una durissima recensione da parte di Filippo Re, il quale sosteneva che il libro potesse andare bene per il periodo in cui era stato scritto, "...ma che quest'opera siasi riprodotta pochi anni sono coi medesimi errori di metodo, di precetti e di stile; che a fine di renderne più sicura la diramazione, se ne cambi il frontispizio... è veramente cosa da muover la bile ad ogni anche mediocre agronomo...".


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