Satira V. Trad. italiana con rami allusivi.

Autore: HORATIUS, Flaccus Quintus (65 a.C. – 8 a.C.)

Tipografo: Co' tipi Bodoniani

Dati tipografici: Parma, 1818


In 4to grande su carta velina (312x231 mm.). [4 cc.], 5 pp., 11 cc. (ultima bianca), e VIII tavole calcografiche numerate fuori testo. Versione italiana in carattere tondo. Ritratto calcografico dell'autore al frontespizio, disegnato da Riepenhausen e intagliato da A. Testa; le incisioni sono disegnate da Riepenhausen e Caracciolo. Dopo il frontespizio presente l'avviso: “L'eccellentissima Signora Duchessa di Devonshire…la Quinta Satira… d'Orazio Flacco, ha mostrato desiderio alla Vedova Bodoni, che comparisse alla luce co' tipi ecc.”. Esemplare in barbe con fioriture diffuse, più forti su alcune carte. Cartonato editoriale, piatto anteriore leggermente macchiato (mancanze al dorso).

Le Satire (che l'autore chiamò Sermones) sono una raccolta di componimenti del poeta latino Quinto Orazio Flacco, scritti in esametri nel tipico genere della satira ed articolati in argomenti letterario–programmatici, che vanno dal proemio al commiato a riflessioni sull'incontentabilità umana e l'avarizia, espressioni contro l'adulterio, financo un diario di viaggio, un ripensamento della propria condizione sociale e un resoconto dei rapporti con Mecenate. Le Satire si compongono di due libri: il primo con dieci componimenti (pubblicato nel 35 a.C.) ed il secondo con otto componimenti (pubblicato nel 30 a.C.). La Satira V appartiene al primo di questi, in cui Orazio descrive un suo viaggio da Roma a Brindisi.

Brooks, nr. 1212; IT\ICCU\TO0E\039623.


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