Anatomia artificialis oculi humani. Inventa & recens fabricata à Joanne Baptista Verle Veneto. Ex italico in Latinum sermonem conversa. [Legato con:] De Pulmonum substantia & motu diatribe. Accedunt Cl. V. Marcelli Malpighii de Pulmonibus observationes anatomicae.
Autore: VERLE, Giovanni Battista (1639 - 1695) - BARTHOLIN, Thomas (1616 - 1680)
Tipografo: Apud Henricum Wetstenium - Ex officina Felicis Lopez
Dati tipografici: Amsterdam - Leida, 1680 - 1672
Due opere in volume in-12mo (mm. 128x74). I: Pp. [8], 63, [1]. Segnatura: [?]⁴ *¹² 2*¹² 3*⁵ (prima c. bianca). Con 7 tavv. incise in rame a piena pagina nel testo, fregi e iniziali manoscritti. Marca tipografica al frontespizio. II: Pp. [4], 166, [14]. Segnatura: A-G¹² H⁶ e 2 tavv. incise in rame fuori testo. Come annunciato al frontespizio a c. F8v e a c. G6v iniziano rispettivamente con propria intitolazione: De pulmonibus epistola I e II. Marca tipografica al frontespizio, fregi e iniziali xilografici. Lievi aloni marginali, II opera lievemente brunita. Pergamena rigida coeva con titolo manoscritto al dorso. Piccole mancanze al margine superiore del dorso e del piatto posteriore, rilegatura lievemente macchiata. Mancanze alle carte di guardia.
I: Prima edizione latina. Giovan Battista Verle fu anatomista italiano, si dedicò in particolare nella costruzione anatomica artificiale dell'occhio umano. La struttura del bulbo oculare viene infatti descritta ne l'Anatomia artificialis oculi humani, pubblicata per la prima volta a Firenze nel 1679 e dedicata al Principe di Toscana Ferdinando de' Medici.
Cfr. Krivatsy, nr. 12301; Walleriana, nr. 9883; Wellcome, vol. V, nr. 343.
II: Rara seconda edizione (la prima fu stampata a Copenaghen nel 1663) in cui l'autore controbatte alle teorie di Malpighi sulla sostanza e funzione dei polmoni, e pubblica in appendice a questo suo trattato il De pulmonibus, che di fatto contribuisce a diffondere. Thomas Bartholin fu anatomista danese, famoso per esser stato il primo a descrivere completamente, nel 1652, il sistema linfatico umano.
Cfr. Heirs of Hippocrates, nr. 517 (ed. 1663); Krivatsy, nr. 818 (ed. 1663).
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