Lettera autografa firmata indirizzata ad un non meglio specificato "Emilio amico cariss.". Nizza Marittima, 9 marzo 1853

Autore: FABRIZI, Nicola (1804-1885)

Tipografo:

Dati tipografici:


Bifolio (mm. 270x212) fittamente vergato su tutte e quattro le pagine. Lievi arrossature lungo i segni delle piegature, piccolo foro alla seconda carta con minima perdita di testo. Nel complesso ben conservata.

La lettera è presumibilmente indirizzata all'esponente mazziniano Emilio Usiglio, anch'egli modenese come il Fabrizi, tanto più che essa verte principalmente sulla fallita insurrezione mazziniana di Milano del 6 febbraio 1853 (cfr. F. Catalano, La rivolta del 6 febbraio 1853, Milano, 1953). Siamo a poco più di un mese dall'evento e il Fabrizi si trova in uno stato di “somma inquietudine” per il “tentativo di Milano”, il cui fallimento ha causato “un gran danno al credito di quella centralità direttiva che finora contrastata […] da molti era pur l'unica che attivamente rappresentasse il carattere di azione universale combinato con azioni nazionali […]”. Fabrizi riflette quindi sulla necessità di un cambio di strategia e di una riorganizzazione del movimento, ed accenna ad una possibile “intrapresa nel sud d'Italia”.

Nicola Fabrizi fu patriota e uomo politico. Partecipò insieme ai fratelli ai moti insurrezionali di Modena del 3 febbraio 1831 capeggiati da Ciro Menotti, ma a differenza di quest'ultimo che fu catturato e giustiziato, Fabrizi riuscì a fuggire in Francia, dove si unì alla Giovine Italia. Nel 1849 prese parte alla difesa di Roma, successivamente fu tra gli organizzatori della spedizione di Sapri e nel 1860 fu vicino a Garibaldi. Dopo l'unità d'Italia fu deputato nelle file della sinistra dal 1861 al 1865.


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