Terentius cum quinque commentis: videlicet Donati: Guidonis: Calphur. Ascensii & Servii

Autore: TERENTIUS AFER, Publius (ca. 190-159 a.C.)

Tipografo: Lazzaro Soardi

Dati tipografici: Venezia, 16 maggio 1511


LEGATO IN MAROCCHINO VERDE OLIVA DA RIVIÈRE

 

In folio (mm. 304x210). Cc. [10], XIII-CCXXXV [i.e. 232], [1]. Segnatura: AA6 B4 C-Z82AA-HH8. Marca tipografica, colophon e registro a c. HH7v. Bianca la c. HH8. Titolo entro bellissima bordura architettonica con decorazioni a grottesche sui lati e, in basso, una scena che mostra Nettuno e i tritoni recanti doni. Al verso del titolo legno a piena pagina che mostra Terenzio assiso su uno scranno circondato dai suoi commentatori all'interno di un'ampia sala con archi ed abside. Altro magnifico legno a piena pagina al verso di c. B3 che mostra un teatro con il pubblico visto dalla prospettiva dell'attore in scena. Con 153 vignette xilografiche nel testo che illustrano i diversi personaggi delle commedie in scena sul palco. L'edizione presenta inoltre la particolarità di segnalare al lettore l'autore del commento attraverso cinque differenti simboli, impressi a mo' di timbro sul margine in corrispondenza dell'inizio del testo, uno per ciascuno dei cinque commentatori dell'opera; un breve componimento in versi a c. HH7v funge poi da legenda di detti simboli. Sontuosa legatura da amatore in marocchino verde oliva, firmata da Rivière, dorso a sette nervi con ricchi decori a secco, filetti e titolo in oro, piatti con decori in oro entro molteplici filettature concentriche, orli con fregi e filetto dorati, tagli dorati (dorso un po' scolorito). Al contropiatto anteriore ex-libris delle librerie Lauria di Parigi e Mediolanum di Milano ed ex-libris in marocchino verde con iniziali SB in oro di Silvain Brunschwig. Due piccole macchie alle cc. CLXXIII e CXCI, alcuni fascicoli leggermente bruniti, ma bellissima copia estremamente fresca.

 

Magnifica edizione figurata delle commedie di Terenzio con i commenti di Aelius Donatus (fl. IV sec.), Guy Jouennaux (ca. 1450-1507), Giovanni Calfurnio (m. 1503), Josse Bade (1462-1535) e Servius (fl. IV-V sec.), che erano già apparsi nelle edizioni Soardi del 1504 e del 1508. Le figure sono le stesse dell'edizione che Soardi pubblicò il 5 luglio del 1497, ispirate a quelle dell'edizione Trechsel di Lione del 1493 e riadattate al gusto veneziano.

“The Terence printed at Lyons in 1493, was the prototype from which the cuts in the Venetian edition, four years later, were directly copied […] In the Terence […] the Venetian artist simply borrowed the subjects and the compositions from his precursor. The drawing, the execution, and the style of costume were wholly remodeled according to the taste of Venetian art […] Two admirable outline-woodcuts, each occupying a full page, are found at the beginning of the book. The first represents Terence in the act of lecturing, at a kind of professional desk, with Donatus, Accursius, and others of the chief Latinist grammarians, grouped around him […] The second of the two large woodcut is a view of the antique theater, or rather of the auditorium as seen from the stage. We need not be surprised to observe that the audience consists of persons, such as might have been met with in the streets of Venice in the fifteenth century; and that the actors, whom we see from behind, wear a sort of costume usually appropriated to fools and jesters” (Lippmann, The Art of Wood Engraving in Italy, pp. 92-94).

 

Essling, 871; Sander, 7208; Adams, T-308; Edit 16, CNCE31939; Rava, p. 24.


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