Istoria delle cose operate nella China da monsignor Gio. Ambrogio Mezzabarba patriarca d'Alessandria, legato appostolico in quell'impero, e di presente vescovo di Lodi, scritta dal padre Viani suo confessore e compagno nella predetta legazione. Opera data adesso la prima volta alla luce

Autore: VIANI, Sostegno (Padre Servita, 1690-1739)

Tipografo: [Antoine Claude Briasson]

Dati tipografici: Paris, [1739]


In 8vo (mm. 179x115). Pp. XV, [1 bianca], 256. Segnatura: [π]8 A-Q8. Pergamena rigida coeva con titolo manoscritto al dorso (piccole mancanze al dorso). Al contropiatto ex-libris del Cavalier Horace Mann e suo timbro al frontespizio. Leggere fioriture sparse, ma ottima copia intonsa con barbe e a fogli diseguali.

 

Prima edizione. Nel 1720 Clemente XI inviò a Pechino un delegazione capeggiata dall'arcivescovo Carlo Ambrogio Mezzabarba, di cui Viani era il confessore, con l'incarico di risolvere delle controversie su riti e cerimonie locali non graditi alla chiesa; dopo notevoli difficoltà l'imperatore Khang-hi concesse un paio di udienze, ma la mancanza di un accordo causò, alcuni anni dopo, l'espulsione dei missionari e la rovina della struttura ecclesiastica in Cina. Il Mezzabarba, patriarca di Alessandria, legato in Cina e cardinale, nacque a Pavia nel 1685 e morì a Lodi nel 1741. La presente è la relazione di prima mano di questa ambasceria che il Viani scrisse al rientro dal viaggio. La data di stampa si ricava dalla dedica immaginaria a Francesco Saverio.

 

Quérard, X, 137; Cordier, II, 920.


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