L'opere di Virgilio mantovano cioè, la Bucolica, la Georgica, e l'Eneide, commentate in lingua volgare toscana da Giovanni Fabrini da Fighine, Carlo Malatesta da Rimino, e Filippo Venuti da Cortona, con ordine, che l'esposizione volgare dichiara la latina, e la latina la volgare; ed è utile tanto a chi in questo poema vuole imparar la lingua latina, quanto a chi cerca d'apprendere la volgare. Nuovamente ristampate, e diligentemente corrette

Autore: VERGILIUS MARO, Publius (70-19 a.C.)

Tipografo: nella stamperia Baglioni

Dati tipografici: Venezia, 1741


In folio (mm. 343x227). Pp. 160, 535 [i.e. 539], [1]. Le pp. 385-386 e 399/400 sono ripetute nella paginazione. Vignetta xilografica al frontespizio e capilettera ornati. Quattordici graziose vignette xilografiche nel testo. Piena pergamena coeva con titolo manoscritto al dorso (piccole macchie e minime mancanze ai piatti, lievi abrasioni al piatto posteriore). Nota di possesso manoscritta al margine inferiore del frontespizio “Ad usu Hannibalis Lombardo”. Lievi aloni marginali, piccoli segni di tarlo al margine interno di alcune carte che tuttavia rimangono ben distanti dal testo. Ottima copia.

Ottima edizione di grande formato dell'opera omnia di Virgilio, significativa per l'importante e copioso apparato critico. Giovanni Fabrini (1516-1580), celebre umanista toscano, fu anche curatore delle opere di Orazio, Cicerone e Terenzio. Filippo Venuti (1531-1587), linguista originario di Cortona, curò anche la stesura di un celebre dizionario latino-italiano.


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