Storia della letteratura italiana nel secolo XVIII. Scritta da Antonio Lombardi primo bibliotecario di sua altezza reale il sig. Duca di Modena socio e segretario della Società Italiana delle Scienze. Tomo I [-IV]

Autore: LOMBARDI, Antonio (1768-1847)

Tipografo: Tipografia Camerale

Dati tipografici: Modena, 1827-1830


Quatto volumi in 4to (mm. 308x225). Pp. XXI, [3 bianche], 521, [3]; [2], VI, 352, [2]; VIII, 456, [2]; VII, [1 bianca], 501, [1 bianca]. Brossura editoriale (mancanze ai dorsi). Eccezionale esemplare su carta grande, intonso con baarbe 

Lombardi, dopo essersi laureato in matematica presso l'Università di Modena, ottenne il titolo di perito ingegnere ed esercitò per breve tempo la professione. Fornito di una buona educazione umanistica, ancora ragazzo si avvicinò a G. Tiraboschi, che gli propose di lavorare alla Biblioteca Estense, della quale nel 1790 fu nominato sottobibliotecario. Nel 1807 divenne primo bibliotecario, carica che conservò sino alla morte. Alla guida della Biblioteca proseguì la politica di acquisizioni del Tiraboschi e promosse un imponente lavoro di riorganizzazione e catalogazione dei fondi librari. Dal 1801 ricoprì la carica di vicesegretario amministratore della Società italiana delle scienze e nel 1819 ne divenne segretario, con il compito, fra l'altro, di curare la pubblicazione degli annali e delle memorie. Socio dal 1792 dell'Accademia di scienze, lettere ed arti di Modena, ne diresse la sezione di scienze. Lombardi fu inoltre insignito della medaglia d'oro austriaca per meriti letterari.

La Storia della letteratura italiana nel secolo XVIII, rappresenta la sua principale opera. Dichiaratamente pensata come continuazione della grande Storia della letteratura italiana di Tiraboschi, che si arrestava all'anno 1700,  l'opera conserva lo schema tiraboschiano nella disposizione della materia e nella scansione dei capitoli e dei paragrafi. Solo la rubrica relativa ai viaggiatori è omessa: l'epoca delle grandi esplorazioni poteva infatti ormai considerarsi conclusa. Nel primo tomo, dopo una storia generale del secolo diciottesimo, l'autore si sofferma sugli studi sacri, sulla matematica e sulla filosofia. Nel secondo tomo presenta l'opera di biologi, medici, chimici e giuristi. Il terzo tomo è interamente consacrato alle "belle lettere". La parte sull'erudizione storica ha naturalmente il centro in L. A. Muratori, del quale viene esaltato l'animus di innovatore della cultura italiana. Nel quarto tomo l'autore torna sul tema dell'erudizione, ponendo particolare attenzione alla grammatica, all'eloquenza e all'antiquaria. L'opera si conclude con un capitolo dedicato alle "arti liberali": pittura, scultura, architettura e musica.

L'opera fu accolta piuttosto freddamente. Duro fu il giudizio della Biblioteca italiana, che nell'opera rilevò errori e fraintendimenti, stigmatizzando inoltre la curvatura antilluministica evidente nelle pagine sui riformatori lombardi e l'occasionale unzione clericale.


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