Applicamento dei precetti della inventione, dispositione, et locutione, che propriamente serve allo scrittore di epistole latine, et volgari, ritratto in tavole... accioche li studiosi di scriver bene habbiano certo et sicuro indirizzo. Aggiuntovi le quattro virtù dell'oratione, con tutte le cose, che fanno perfetta l'oratione. Et specialmente la virtù dell'ornamento ridotto anco in prattica. Le tavole de i tre generi del dire, con la prattica, tre vie per imparare ad essercitarsi in scrivere epistole. Sinonimi posti sotto regole: et alcune avvertenze pertinenti all'imitazione

Autore: TOSCANELLA, Orazio (d. 1579)

Tipografo: Pietro de' Franceschi

Dati tipografici: Venezia, 1575


Folio in quarto. (4), 64 leaves. ()2, A-H4. With the printer's device on the title-page. Modern boards.

Edit 16, CNCE 29277.

 

FIRST EDITION. The dedication to Scipio Costanzo, captain in the army of the Republic of Venice, is dated December 21, 1574. In the short introduction, Toscanella writes that he had used the treatises of Lippo Brandolini and of ‘altri huomini dottissimi' to compile his tables. He classifies letters into several categories according to the classical contemporary canon of epistolary theories: accusatorie, iscusatorie, suasorie, dissuasorie, hortatorie, dehortatorie, raccomandatorie, petitorie, concessorie, negatorie, denegatorie, laudatorie, biasimatorie, ringratiatorie, congratulatorie, narrative, consolatorie, responsorie, commandatorie, consigliatorie, and giocose, with some under-categories, short instructions, and exemples for each type of letter.

The work is not only confined to letter-writing, but covers in nuce the whole field of rhetoric: figures of speech (schemes and tropes), rhythm and meter, etc. It also contains tables with stylitistic devices for orations according to Francesco Robortello's De artificio dicendi.At the end is a short treatise “how to write letters for beginners”, and on p. 53 is found a short bibliography of Toscanella's rhetorical works.

“Il Toscanella mise mano a diversi filoni che vanno dalla letteratura, alla storia, alla filosofia e tuttavia lo fece secondo una angolatura particolarissima: quella scolastica [...] Questo taglio risulta, particolarmente evidente nelle opere di tipo retorico, che costituiscono più del 79% dell'intero totale (42 edizioni su 53). Possiamo distinguerle in quattro gruppi di testi. Citeremo innanzitutto le sue edizioni e traduzioni di classici della retorica: troveremo moltissimo Cicerone, e anche Aftonio, Quintilliano, Catullo, ma anche, più modernamente, il Trebisonda, il Vives, e l'Agricola. Di vere edizioni tuttavia non si tratta. Consistono piuttosto nel tentativo di fornire ai lettori-discenti un supporto mnemonico per il loro studio: uno sforzo dunque assai interessante di divulgazione che rende piena ragione anche della traduzione dell'Agricola. Pertanto la Retorica, sarà ‘ridotta in alberi', Il dialogo della partitione oratoria verrà ‘tratto in tavole', le opere di Catullo, Tibullo e Properzio saranno in indicis ordinem adducata: e non si tratta qui di sunti, ma di vere e proprie tabelle, di semplici schemi, cioè, capaci appunto di impressionare visivamente [...] Un altro nucleo di opere riguarda poi interventi personali del Toscanella in materia poetica, retorica o grammaticale e infine un più esiguo numero offre semplicemente manuali o dizionari. Il Toscanella si distingue dunque per aver tentato in modo assai interessante la via di un uso strumentale della stampa, esaltata nella sua capacità di dilatare la cultura ben oltre la ristretta cerchia dei magistri. Su questa strada mostra di avere certo alle spalle letture di respiro europeo, quali il già citato Agricola, ma probabilmente anche Ramo: il che spiega le numerose ristampe che le sue opere ebbero in Europa. Paradossalmente, il suo successo fu invece limitato in Italia, come dimostra il basso numero delle ristampe dei suoi titoli: solo 18 su 53 edizioni complessive” (C. Di Filippo Bareggi, Il mestiere di scrivere. Lavoro intellettuale e mercato librario a Venezia nel Cinquecento, Roma, 1988, pp. 86-87).

Florentine by birth, Orazio Toscanella taught near Rovigo before moving to Venice by the mid-1560s. He became a member of the Accademia della Fratta and was on friendly terms with some of its prominent members such as Lodovico Domenichi, Girolamo Ruscelli, Lodovico Dolce, and Girolamo Parabosco, and later also of Federico Badoer's Accademia Veneziana. From 1558 onwards he wrote over fifty works for the press but earned little from them. The dedications of his books and his letters make constant reference to his personal misfortunes and to the aid that he has received or been denied. Most of his works are of didactic purpose, in fact he specialized in introducing readers to the elements of rhetoric and poetry, sometimes making ideas more easily memorable through diagrammatic summaries as the present one (cf. L. Artese, Orazio Toscanella. Un maestro del XVI secolo, in: “Annali dell'Istituto di Filosofia dell'Università di Firenze”, V, 1983, pp. 61-95).


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