Cl. Claudiani, principum, heroumque poetae ... Quae exstant, Caspar Barthius ope septemdecim manuscriptorum exemplarium restituit: commentario multo locupletiore ... ita illustravit: ut auctor ... commendatissimus.

Autore: CLAUDIANUS, Claudius

Tipografo: Apud Joannem Naumannum, Bibliop. Hamburgensem

Dati tipografici: Francofurti, 1650


In 4to (mm 196x165); pp. [76], 111, [1], 1371, [33]. Segnatura: π2 a4(+2) b-h4 i2 A-O4 2A-Kkkkkkkk4 Llllllll2 Mmmmmmmm-Pppppppp4. Bifolio inserito  tra le cc. a2 e a3, bianca la carta e4. Variante B. Frontespizio calcografico inciso da Abraham Aubry. Frontespizio stampato in rosso e nero con marca xilografica (donna che cavalca cavallo alato su globo. Motto: “Superata tellus sidera domat”). Frontalini e capilettera xilografici. Testo su due colonne. Carta fortemente brunita, fioriture diffuse e lievi aloni marginali. Segni di tarlo al margine interno del frontespizio calcografico, che tuttavia non interessano l'incisione. Firma di appartenenza cassata al frontespizio. Pergamena coeva con tassello e titolo in oro al dorso. Restauro alla cerniera posteriore. Minime mancanze marginali. 

Interessante edizione definitiva dell'opera di Claudianus curata da Kaspar von Barth.

Claudius Claudianus (Alessandria, 370 ca - Roma, 404) fu poeta e senatore romano, sostenitore del generale Stilicone. La sua poesia, prevalentemente in esametri, e quasi tutta d'occasione, trova non di rado accenti di sincerità e vigore.

Kaspar von Barth (Küstrin, 1587 - Lipsia, 1658) fu un erudito tedesco e poeta in lingua latina. Della sua erudizione classica sono documento, oltre le edizioni di Claudiano, Rutilio e Stazio, le annotazioni a Giovenale e agli elegiaci. Ebbe interessi molto vasti: tradusse dal francese il Commines, dallo spagnolo la Celestina di Rodriguez Cota e la Diana di Gil Polo; si occupò di problemi teologici. Terminati gli studi universitari viaggiò per dieci anni in Italia, Francia e Olanda, raccogliendo materiali e stringendo relazioni con gli uomini più notevoli del tempo. Salutato come ingenium divinum mirò con la sua poesia soprattutto a destare meraviglia.  


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