La Sulamitide boschereccia sagra di Neralco pastore Arcade.

Autore: ERCOLANI, Giuseppe Maria (1673-1759)

Tipografo: presso Antonio de' Rossi

Dati tipografici: Roma, 1732


In 4to (mm 212x147); pp. [12], 119, [1]. Collazione: a6 A-P4. Vignetta calcografica al frontespizio; iniziali figurate, testatine e finalini calcografici, in parte sottoscritti "Io. Carolus Allet scul". Lievi aloni e leggere fioriture diffuse. Nota di dono cassata in calce al frontespizio datata 1766, di difficile lettura. Piena pelle coeva, dorso a cinque nervetti con fregi, filetti e titolo in oro su tassello. Tagli spruzzati e risguardi in carta colorata. Lievi abrasioni ai piatti.

Elegante edizione originale di quest'opera, che conobbe numerose ristampe nel corso del secolo. L'opera, tragicommedia in cinque atti, si presenta come un adattamento del Cantico dei cantici dell'AnticoTestamento, nel quale l'A., il marchese Giuseppe Maria Ercolani (1672-1759), attivo con il nome arcadico di Neralco, intravede un archetipo della moderna poesia pastorale. Sulamitide, la bellissima figlia del re d'Egitto, sposa Salomone, ma essendo odiata dai Giudei, si ritira nei giardini reali fuori Gerusalemme, conducendo una vita umile fino a quando le sue virtù non vengono riconosciute, ed è quindi accolta come regina.

Parenti, 216. Gamba, 2228. 

 


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